FC Lugano, il post-Servette con Mattia Croci-Torti: «Il cambio di fascia Renato Steffen-Hicham Mahou? Mi è andata bene!»

scritto da Claudio Paronitti

L’incontro che ha messo fine al primo dei quattro turni stagionali ha visto il Lugano duellare per novanta minuti con il Servette sotto le volte dello Stadio di Cornaredo

Qualche istante dopo il triplice fischio del direttore di gara bernese Alain Bieri, il tecnico di casa ha come d’abitudine incontrato i rappresentanti dei media per la conferenza stampa post-gara. Ecco, di seguito, le sensazioni «a caldo» fornite da un chiaramente soddisfatto Mattia Croci-Torti:

«Sono contento, perché questo ritorno dopo le nazionali è un po’ strano, dato che c’era la sfida di Coppa Svizzera nel mezzo. I ragazzi non sono entrati in campo benissimo, ma hanno reagito bene, con coraggio e cercando di trovare la soluzione. Nessuno si è nascosto e quando la gente non si nasconde, l’allenatore è contento. Abbiamo concesso poco ai nostri avversari. Io so di avere a disposizione delle pedine rapide che possono chiudere il confronto. Devo fare i complimenti a tutti, perché era da maggio che non vincevamo a Cornaredo. Continuando questa tendenza, poteva diventare pericoloso.

Il cambio di fascia tra Renato Steffen e Hicham Mahou? Almeno nei primi minuti volevo dare loro la consaspevolezza di giostrare nel loro ruolo. Poi, mi è andata bene a proporlo pochi secondi prima del gol.

La retroguardia? Lukas Mai è un ragazzo arrivato in condizioni fisiche precarie. Si è ritrovato catapultato in un contesto a lui nuovo e onestamente ha faticato molto. Ci ha messo del suo e ora è quattro partite che gioca, in quanto sta dimostrando di essere un ottimo giocatore, che dà una mano a Fabio Daprelà in uscita. E poi, abbiamo Reto Ziegler che dà l’anima in ogni cosa che fa.

Il compito di un tecnico è di prepararsi a rispondere quel che fa l’avversario. Alain Geiger ha cambiato subito a inizio ripresa e ho dovuto fare qualche modifica. I cinque cambi permettono di avere più opzioni. Nella rifinitura, ho spiegato ai miei giocatori come il fatto che le sostituzioni debbano essere accettate per fornire più energia alla squadra.

La mia gestione è sempre stata improntata sul merito di ogni elemento. Come abbiamo visto, l’importante è avere il ritmo. Abbiamo parlato di Lukas Mai e Boris Babić, che stanno fornendo delle prestazioni in crescendo. Vediamo se, in previsione futura, gli infortunati riusciranno a dare il meglio di sé [e rientrare tra i titolari].

Jonathan Sabbatini? È un uomo con una grande intelligenza di gioco e che capisce tutto ciò che gli chiedo. È un ragazzo che teneva quanto me a vincere una partita casalinga. Il destro dal limite ne è la chiara conferma.

Ignacio Aliseda? Ha quei “tre metri” che nessuno ha. Le combinazioni che ha provato con i compagni sino alla fine della partita. Quel che mi piace è che torna anche in difesa a dare una mano ai compagni. Per fortuna, ha capito che anche fisicamente può dare una mano alla squadra.

Ousmane Doumbia? È un giocatore che l’anno scorso è stato splendido a Zurigo. Io sono un allenatore che non vede l’ora di vedere la palla passare a centrocampo. Lui si sta sforzando in maniera pazzesca e nella ripresa in particolare ha trovato più semplicità nelle giocate. Ciò che propone in fase difensiva è di grande aiuto a tutti.

La situazione senza vittorie iniziava a diventare “pesante”. La prima cosa importante è l’aver chiuso senza gol incassati e la seconda è togliere questo ostacolo mentale a cui io non ero ancora preparato.

Tante volte Fabio Daprelà viene criticato. Per noi, sono fondamentali i suoi duelli, perché danno dinamismo alla squadra. Ha fatto anche questo salvataggio decisivo ed è importante anche parlare di una rete salvata e non di un gol segnato».

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