FC Lugano, il post-Basilea con Mattia Croci-Torti: «Sono un po’ triste, girano le scatole perché potevamo portarla a casa»

scritto da Claudio Paronitti

Il tecnico bianconero Mattia Croci-Torti nella conferenza stampa post-Basilea

La partita casalinga della 22a giornata del massimo campionato di Credit Suisse Super League tra Lugano e Basilea ha registrato la divisione della posta in palio tra le due contendenti e un 2:2 che lascia parecchio amaro in bocca ai bianconeri

Qualche istante dopo il triplice fischio finale del direttore di gara bernese Sven Wolfensberger, il tecnico ticinese Mattia Croci-Torti si presenta come di consueto nella sala stampa dello Stadio di Cornaredo per analizzare «a caldo» la prestazione fornita dai suoi protetti con i rappresentanti dei media. Ecco, di seguito, quanto ha dichiarato il 40enne tecnico momò.

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«Sicuramente non siamo contenti. Ma non sono arrabbiato con la mia squadra. Fino al 75′ non avevamo subìto nulla, ma contro squadre come il Basilea ci si può aspettare di tutto. Con gli inserimenti di Michael Lang e Riccardo Calafiori loro sono cambiati, ma a dire il vero non abbiamo rischiato granché. Solitamente, però, riusciamo a essere più incisivi nelle ripartenze e nella ripresa ci è mancata un po’ di brillantezza. Anche dopo il 2:2 abbiamo avuto reagito. Bisogna essere onesti, girano le scatole perché potevamo portarla a casa fino in fondo. Fra tre giorni avremo una guerra da giocare e da stasera pensiamo alla prima delle due sfide con il Sion.

Per vincere con squadre come Basilea e Young Boys bisogna essere perfetti. Io sono un allenatore arrabbiato e un po’ triste per il risultato. Bisogna tuttavia essere realisti che giocavamo contro il Basilea e non contro chiunque. Da parte mia l’autocritica c’è sempre, sopratttuto quando ti fai rimontare in questa maniera. Dobbiamo però accettare che il nostro avversario ha messo più forza fisica. Mentre nella prima parte abbiamo recuperato un sacco di palloni, nella ripresa non siamo riusciti a far di più. Il nostro mea culpa è il non aver difeso a dovere sui due cross da cui sono nati i gol. Poi, è vero che potevamo, e forse dovevamo, trovare la via della rete più volte nel corso dei quarantacinque minuti iniziali.

L’intervista rilasciata da Georg Heitz? A volte, il “coprirsi” non diprende da te, ma dalla forza dell’avversario. La differenza all’interno della sfida l’hanno fatto Andy Pelmard e Riccardo Calafiori. Devi essere sempre consapevole di ciò che fai. Bisogna prendere le sue parole come un input per lavorare e che esse non rimangano nella “terra di mezzo”… Ci prendiamo questo punto, non guardando alla partita di mercoledì con troppo pessimismo e continuando a lavorare con serenità.

La partita di mercoledì è a sé, dove contano tante dinamiche. Se fossi un giocatore del Sion, io darei più del 100% e sappiamo che i vallesani ritengono questo tipo di match fondamentale [per il loro percorso futuro]».

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