Come accaduto una settimana or sono con il 30enne centrocampista ivoriano Ousmane Doumbia, il venerdì è il giorno delle presentazioni ufficiali in casa-Lugano
Quest’oggi, a far da padrone alla conferenza stampa è il 22enne difensore centrale tedesco Lukas Mai, proveniente dal Bayern Monaco e impegnatosi con il club bianconero per i prossimi tre esercizi, sino all’estate del 2025. Ecco le sensazioni sulla prima settimana trascorsa in riva al Ceresio rilasciate dal nativo di Dresda ai rappresentanti dei media presenti:
«I colloqui con la dirigenza sono stati molto positivi. Le mie sensazioni sono subito state ottime. Per me, era importante ricevere la fiducia delle persone con le quali avrei lavorato. È un passo avanti nella mia carriera, anche se sono ancora giovane avendo 22 anni. Adesso a Lugano voglio chiudere il mio sviluppo completo. È una sorta di fine di apprendistato. La decisione di trasferirmi qui non è stata affatto complicata.
La squadra mi ha aiutato moltissimo nell’integrazione. Questa è la mia prima esperienza all’estero e sin dal primo giorno tutti mi hanno accolto molto bene. Per il momento, sto cercando di parlare la lingua. Sono un elemento a cui piace costruire, ma anche un difensore classico.
La scelta della Svizzera? Prima di tutto per poter giocare in una massima serie. E poi perché il Lugano mi ha dato ciò che cercavo in un campionato molto interessante come la Super League. L’esperienza al Bayern Monaco? Ho potuto imparare molto dai giocatori come Jérôme Boateng e Nicklas Süle, i quali mi hanno insegnato come comportarmi. E poi, allenarmi con Robert Lewandowski non è stato da tutti i giorni.
Le mie caratteristiche rispetto a Mijat Marić? Cerco di dare il mio meglio di me. Ognuno ha le proprie caratteristiche e ognuno è un singolo. C’è solo un Lukas Mai e un solo Mijat Marić. Quel che provo a fare è migliorarmi costantemente. Dai discorsi che ho avuto con Noah Katterbach (terzino destro del Basilea, ndr), mi sono convinto che la Svizzera sarebbe stata la scelta più interessante.
Il mio modello? Buona domanda. Ci sono molti giocatori di alto livello da cui si può imparare. Riguardo un idolo potrei nominare Sérgio Ramos e Virgil van Dijk. Venendo qui, ho visto che il livello della squadra è davvero buono. Non ho scelto Lugano perché si è qualificato per la UEFA Conference League. Il vero motivo è stato l’interesse che il mister e Carlos Da Silva ne abbiano mostrato molto nei miei confronti.
Lugano è una bellissima città, più piccola ovviamente rispetto a Monaco, ma c’è un lago fantastico e la gente è affabile. Inoltre, i miei amici non vedono l’ora di venirmi a trovare».