
Uran Bislimi
Il giorno dopo aver aperto le danze con le sensazioni di Mattia Bottani e Amir Saipi, sotto le volte dello Stadio di Cornaredo è stato offerto il secondo incontro con due giocatori della rosa del Football Club Lugano
A quattro giorni dalla disputa dell’atto conclusivo della novantanovesima edizione di Helvetia Coppa Svizzera (in programma per domenica alle ore 14:00 presso il Wankdorf di Berna contro il Servette), il Media Point #2 interessa il trequartista Uran Bislimi e il terzino sinistro Milton Valenzuela. Ecco, di seguito, le principali dichiarazioni da loro rilasciate nell’odierno primo pomeriggio.
Uran Bislimi – «La battuta d’arresto dell’anno scorso con lo Young Boys fa ancora male e per questo motivo vogliamo in un certo modo “vendicarci”, battendo per la prima volta in stagione il Servette. I granata hanno qualità, questo è fuori questione, ma anche noi ne abbiamo e siamo coscienti di potercela fare.
La presenza nella lista del pre-camp della nazionale? Fa estremamente piacere e farò di tutto per guadagnarmi un posto nei ventisei che andranno in Germania. Ma è ancora presto per pensare a ciò. L’importante ora è mantenere alta l’attenzione verso la finale di domenica e riuscire a portarla a casa. Il resto si vedrà.
La mia crescita stagionale la devo sia al lavoro quotidiano personale che all’aiuto che mi viene dato dai miei compagni di squadra. Senza di loro non sarei sicuramente riuscito a trovare la via della rete e a fornire numerosi assist in maniera così costante.
Le mie ambizioni personali? È chiaro che ci sono, ma la mia concentrazione è riservata esclusivamente al Lugano, una squadra in cui sono stato accolto nel migliore dei modi. Ho un contratto in essere e sono davvero felice di vestire i colori bianconeri».

Milton Valenzuela
Milton Valenzuela – «È una settimana diversa quella prima di una finale. Siamo carichi, vogliamo chiudere bene la stagione con una vittoria. Ognuno vive questi momenti in modo diverso. Al momento sono tranquillo, ma avvicinandomi alla domenica sarò più nervoso. L’importante sarà gestire questo aspetto.
La terza finale consecutiva? Ogni duello è diverso. Né contro San Gallo, né contro Young Boys eravamo favoriti. Una è stata vinta e l’altra persa. È una partita secca e tutti i dettagli faranno la differenza, specialmente perché potrà durare non solo novanta, ma trenta minuti in più.
Vincere prima di un incontro del genere è sempre importante. Ma se guardiamo con attenzione gli ultimi cinque mesi, non possiamo che arrivare in fiducia a questo appuntamento.
L’atto conclusivo è un obiettivo di squadra. Non la vedo come una rivincita personale. Da quando sono rientrato, ho ripreso il ritmo rapidamente e sono molto contento per ciò.
Il Servette ha tanta qualità e anche fisicamente è forte. Ma anche noi non siamo da meno. Dobbiamo esprimerci nel nostro modo, dando quell’extra in più per raggiungere l’obiettivo.
Il mio percorso? Appena sono arrivato eravamo ai quarti di finale di Coppa Svizzera e conoscevo gli obiettivi della squadra. Quando sono sbarcato a Lugano, il primo pensiero è stato quello di adattarmi velocemente e aiutare la squadra a crescere con costanza.
Il Lugano di quest’anno è diverso da quello degli altri anni. Abbiamo cambiato diverse volte lo stile di gioco con diversi nuovi giocatori. Abbiamo lavorato molto bene e il tempo aiuta una squadra a prendere forma.
Il prossimo passo nella mia carriera? Nel calcio non si sa mai. Ma la testa dev’essere e sarà qui a Lugano, concentrato al 100% su questi giorni e cercare di raggiungere il nostro obiettivo. Poi, vedremo cosa accadrà in futuro».