La terza giornata di UEFA Euro 2020, che ha fatto seguito allo spaventoso tardo pomeriggio di ieri, si è aperta nel segno dell’Inghilterra ed è proseguita con la prima gioia continentale dell’Austria
La nazionale dei Tre Leoni, sostenuta e spinta dai 18’497 di Wembley, ha superato la Croazia, vice-campione del mondo in carica, grazie alla rete siglata al 57′ da Raheem Sterling, abile nell’anticipare il difensore avversario e calciare rapidamente, superando Dominik Livaković. Sotto il solleone londinese, la partita del Gruppo D non ha regalato particolari emozioni. Le uniche eccezioni sono state il montante colpito al 6′ dall’inglese Phil Foden con un gran tiro a giro mancino e il pareggio divorato al 66′ dal milanista Ante Rebić che, dopo un ottimo controllo della sfera, non colpisce come avrebbe voluto, spedendo la palla abbondantemente a lato. Da segnalare un altro episodio da far accapponare la pelle: uno spettatore è caduto dalla tribuna e, come confermato da un portavoce della UEFA, si trova tuttora in ospedale in «condizioni serie».
Nel secondo match di giornata, disputato sul terreno dell’Arena Națională di Bucarest, l’Austria ha trovato la sua prima vittoria in una fase finale di un Campionato Europeo, rifilando un 3-1 alla Macedonia del Nord, una delle neofite dell’itinerante manifestazione. Tra il 18′ e il 28′ si è registrato un botta e risposta firmato da Stefan Lainer (destro al volo su assist di Marcel Sabitzer) e Goran Pandev (furbo nell’approfittare di un’incomprensione tra Daniel Bachmann e David Alaba). Dopo un cartellino giallo (che avrebbe potuto e dovuto essere di colore diverso) mostra a Ezgjan Alioski al 52′, la nazionale guidata da Franco Foda ha cercato di alzare il ritmo, riuscendo nell’intento di ottenere la posta piena nell’ultima parte di gara. Al 78′ Michael Gregoritsch, partito in posizione assolutamente regolare, anticipa il numero uno macedone Stole Dimitrievski su un traversone di David Alaba e rimette la sua squadra avanti. Il punteggio finale viene poi suggellato da Marko Arnautović, che con sangue freddo attende il momento giusto per insaccare la sfera del definitivo tre a uno.
L’ultimo incontro, andato in onda sotto le volte della Johan Cruijff ArenA di Amsterdam, ha visto i padroni di casa dell’Olanda affrontare l’Ucraina nel secondo duello del Gruppo C. Gli Oranje, sorretti dal caldo pubblico locale, si mostrano più propositivi di una (almeno inizialmente) timida formazione dell’Est. Se nel primo tempo agli uomini di Frank de Boer è mancata la necessaria lucidità in almeno quattro occasioni, due delle quali vengono respinte brillantemente dal portiere ucraino Georgi Bushchan, nella ripresa la musica è diversa. Al 52′, Georginio Wijnaldum si ritrova generosamente sul sinistro un pallone che l’estremo difensore avversario tenta di respingere senza la giusta forza. Il futuro elemento del centrocampo del Paris Saint Germain non si fa perdonare e apre meritatamente le marcature a favore dei Tulipani. Vantaggio singolo che diventa doppio al 59′, quando, a seguito di un’azione sulla fascia destra, Wout Weghorst si esibisce in quello che meglio sa fare, segnare. L’attaccante del Wolfsburg è al posto giusto al momento giusto e infila il punto del due a zero, confermato anche dopo il check del VAR per un possibile offside, vanificato tuttavia dalle immagini, le quali chiariscono che non vi è stata alcuna infrazione. All’improvviso, esattamente a un quarto d’ora dalla conclusione, ecco la reazione gialloblù con uno splendido mancino all’incrocio dei pali di Andriy Yarmolenko che non lascia scampo a Maarten Stekelenburg. Sembra il classico gol della bandiera e valevole solo per la cosmesi. E invece, al 79′, su una punizione calciata perfettamente da Ruslan Malinovsky la difesa olandese si perde Roman Yaremchuk, che si avventa con potenza sul pallone, infilandolo alle spalle di un impotente numero uno locale. La parità dura lo spazio di sei minuti, il lasso di tempo che serve a Denzel Dumfries, che nella prima frazione si era divorato un gol, per superare con un colpo di testa Georgi Bushchan (per nulla impeccabile il suo goffo tentativo di respinta della sfera) su un cross dalla sinsitra di Nathan Aké e ridare, questa volta in via definitiva, il vantaggio ai suoi, che si aggiudicano il match più spettacolare di questa prima tre giorni europea.