Dalla Grecia al Riva, ecco “Dani de Roma”

scritto da Davide Perego

di Godot
Capello brizzolato alla Clooney, barba ben curata, occhi glaciali, piedi educati e due polmoni grandi così. È questo l’identikit di Daniele Marchi, volto nuovo del Riva. “Dani de Roma”, come è già stato soprannominato, è arrivato in punta di piedi sulle rive del Ceresio, ma dopo pochi allenamenti si è intuito subito che il centrocampista con l’accento capitolino sapeva dare del tu al pallone. Inseritosi a meraviglia nella zona nevralgica del campo dei gialloblù, il 35enne è ormai diventato l’architetto del gioco della squadra guidata da Stefano Lippmann.

E pensare che il numero 20 non si era presentato al San Giorgio per giocare con la prima squadra: “Mi ero proposto per giocare coi veterani, ma dopo un paio di apparizioni mi hanno chiesto di dare una mano alla prima squadra, significa che malgrado l’età non sono poi così vecchio (risata)”. Tra pochi giorni saranno 36 le candeline da spegnere, ma la cosa non lo spaventa e di smettere proprio non ci pensa: “Mi diverto ancora e mi piace la tensione pre partita da condividere coi compagni nello spogliatoio. Finché le gambe me lo consentiranno andrò avanti a correre, sudare ed esultare per i gol come fossi un bambino che sogna di entrare negli stadi più grandi, sono emozioni che solo chi scende in campo può provare”. Da uomo navigato quel è, ha poi spronato i più giovani a dare sempre il meglio: “Devono crederci sempre, puntare in alto, sempre divertendosi, se questo manca allora non è lo sport adatto a loro”.
Prima del Riva, anche un’esperienza da professionista in Grecia: “Feci i provini per Campioni – Il sogno, reality di Italia Uno andato in onda tra il 2004 e il 2006, eravamo in 10’000, arrivai fino agli ultimi 100, poi venni tagliato, ma arrivò la proposta dalla Grecia. Non era certo la Serie A, ma onestamente mi aspettavo qualcosa in più. Passai un anno in riva al mare facendo quello che più mi piaceva. Ricordo che molti campi erano sulle isole, per cui per spostarsi si usavano bus e barche, se avevi mal di mare era meglio stare a casa… “. 
Da buon romano, abituato alle stracittadine, Daniele si è subito preso lo scettro di uomo derby, avendo deciso la sfida contro il Rovio nella sesta giornata di 4a Lega. Non una rete come tutte le altre quella messa a segno, ma un fendente dalla sinistra che ha scomodato paragoni con il mitico gol di Van Basten nella finale dell’Europeo 1988. È proprio l’uomo con gli occhi di ghiaccio a spiegarci com’è nata l’idea di quel tiro: “Micio (Santini, ndr) mi ha servito con un bel lancio, ero verso la fine del campo sull’out di sinistra e ho visto che il portiere era un po’ fuori…la figuraccia era dietro l’angolo, ma la tentazione di fare un gran gol era tanta. Così ci ho provato, è andata bene, un mix di fortuna, bravura ed egoismo”.
I gialloblù si trovano ora in vetta al campionato assieme al Maroggia. Alla vigilia della stagione pochi si aspettavano questo andamento dei Gladiatori del Lago, ma ora che si è lì, il centrocampista ha le idee in chiaro: “Siamo una grande famiglia, possiamo puntare alla promozione con un po’ più di attenzione durante gli allenamenti. Il mister ha le idee chiare sul gioco e la società ci dà il massimo, abbiamo le qualità per fare molta strada. Colgo l’occasione per ringraziare il pres. Lecci, il suo vice Romersa e mister Lippmann per la possibilità che mi stanno dando”.

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