
La particolare stagione 2020-2021 di Helvetia Coppa Svizzera ha trovato la sua conclusione questo pomeriggio sul sintetico del Wankdorf di Berna. Ad alzare al cielo il trofeo, giunto alla sua 96a edizione, è stato il Lucerna, vincitore con il risultato finale di 3-1. Per i biancoblù si tratta della prima vittoria nel torneo a eliminazione diretta (la terza in totale) da 29 anni a questa parte. Dal canto loro, i biancoverdi devono rinviare un nuovo successo, atteso dal lontano 1969
Per vivere la prima emozione del match tra le due formazioni dell’élite del pallone rossocrociato occorre attendere solamente una settantina di secondi e un potente destro dalla distanza di Nicolas Lüchinger, respinto in calcio d’angolo da un attento Marius Müller. La partita è gradevole sin dalle prime battute, con le due squadre che non badano troppo a estremi tatticismi, cercando di puntare sempre verso la porta avversaria. Sino al venticinquesimo si ha l’impressione di un San Gallo più attivo e, malgrado latitino le reali occasioni da rete, più vicino ad aprire le marcature. Poi, al 27′ e in maniera alquanto sorprendente, ecco il magistrale assist a tagliare l’intera retroguardia biancoverde di Pascal Schürpf, che trova sul secondo palo il rapidissimo Ibrahima Ndiaye, il quale si coordina in allungo e in diagonale supera Lawrence Ati Zigi, dando il vantaggio ai suoi. Il gol mette le ali agli uomini di Fabio Celestini, che raddoppiano appena il cronometro supera la mezz’ora. Autore del pregevole punto (stop di petto, sombrero su Miro Muheim e sinistro di controbalzo nell’angolino) l’olandese Jordy Wehrmann, che ha approfittato al meglio di un altrettanto notevole assist di Louis Schaub. Lo stesso batavo commette un errore in impostazione, regalando la sfera a Élie Youan, che si invola sulla sinistra, fa partire un mancino innocuo, sul quale Marius Müller incontra qualche inattesa difficoltà, respingendo sui piedi di Chukwubuike Adamu, che appoggia facilmente in fondo alla porta dimezzando lo scarto al 42′.
Costretto a continuare a proporre una manovra offensiva per riuscire a pervenire al pareggio, il gruppo guidato da Peter Zeidler approccia la ripresa intensamente. Dopo sei minuti ecco il primo episodio dubbio, su cui Lionel Tschudi sorvola (e il VAR Alain Bieri conferma): una leggera, ma fondamentale, trattenuta di Martin Frýdek su Élie Youan avrebbe dovuto essere punita con la massima punizione, ma i due direttori di gara (in campo e davanti allo schermo) hanno preferito non incidere sulla sfida. A seguito di questo momento, gli svizzero-centrali prendono in mano le redini del confronto, avvicinandosi con costanza alla zona in cui poter colpire gli avversari. All’ora di gioco, un tocco morbido di Varol Tasar non viene ribadito in rete da Jordy Wehrmann, che «cicca» il pallone, mantenendo il duello in bilico. Cinque giri di lancetta più tardi, il portiere ghanese dei sangallesi Lawrence Ati Zigi, infortunatosi in un rinvio precedente, deve lasciare il suo posto a Lukas Watkowiak. Al 69′, poi, i lucernesi mandano definitivamente al tappeto le speranze di rimonta biancoverdi con il tris calato da Pascal Schürpf, partito in posizione più che dubbia, ma molto bravo a non farsi prendere dalla fretta e iscrivere personalmente il suo nome sul tabellino dei marcatori. L’ennesima «giornata-no» dell’arbitro neocastellano prosegue all’80’, quando non espelle Jérémy Guillemenot per un intervento pericoloso da dietro e in netto ritardo nei confronti di Varol Tasar. Il centravanti se la cava con un cartellino giallo. Le ultime opportunità si registrano all’84’ con un sinistro di Pascal Schürpf che attraversa l’intera linea di porta e all’85’ con un mancino di Varol Tasar respinto in calcio d’angolo dall’estremo difensore tedesco. A ciò si aggiunge un nuovo non-intervento del VAR per un’uscita con i pugni di Marius Müller, che avrebbe dovuto essere punita con un calcio di rigore, sulla testa di Lukas Görtler al 90′.
Il Lucerna non trema più e conquista un trofeo (il terzo della sua storia) che mancava dalla propria bacheca dal 1992. Il San Gallo, dal canto suo, deve ancora attendere prima di alzare al cielo l’Helvetia Coppa Svizzera, che ha vinto per l’unica volta nel lontano 1969.