
È ufficiale: a meno di cataclismi imprevisti nelle prossime settimane, a partire dal 1° ottobre gli impianti sportivi potranno nuovamente accogliere un numero sufficiente di spettatori tali da consentire la sopravvivenza dello sport professionistico svizzero
La decisione di prolungare di un mese (da fine agosto a fine settembre) il divieto di manifestazioni e grandi eventi con più di 1’000 partecipanti è stato accolto con il sorriso da parte delle autorità sportive, che hanno visto le loro ragioni valutate attentamente e con discrezione dal Consiglio Federale in corpore. Proprio come aveva predetto il dottor Daniel Koch, consulente medico del Berna di hockey e conosciuto a tutti con l’appellativo di «Mister Corona».
La partita tra il Governo Federale e lo sport professionistico elvetico è terminato in parità. Volendo utilizzare dei termini calcistici, è un punto ciascuno che salva il mondo del pallone, dell’hockey su ghiaccio e delle altre realtà, così come non mette a repentaglio la credibilità dei politici eletti dal popolo. Questi ultimi hanno trovato una via di mezzo per dare respiro finanziario alle società. Il patteggiamento a cui si è giunti al termine di una serie di «botta e risposta» a volte «piccati» accontenta tutti e non fa torto a nessuno.
È altresì fuori di alcuna forma di dubbio che un comportamento responsabile da parte della popolazione è l’aspetto principale della buona riuscita dei futuri allentamenti voluti e decisi dalla Confederazione. Ognuno di noi deve giocare la propria parte. Agiamo con senso civico oggi per poi poter tornare a gioire tutti assieme in un futuro non troppo lontano. Soltanto con l’aiuto reciproco potremo riprendere in mano la vita che conoscevamo prima del «lockdown», un periodo complicato sotto diversi punti di vista che nessuno vuole rivivere.