Chiasso: serve ritrovare il sorriso

scritto da Davide Perego
Ritrovare il sorriso. E’ vero che per far sorridere una squadra servono i risultati, ma a volte per ottenerli è necessario cercarli partendo anche da un atteggiamento che non è certo quello della rassegnazione. Facendo due passi indietro, ha colpito un dettaglio della partita amichevole giocata dal Chiasso la scorsa settimana a Tenero al cospetto dei ragazzi della U18 del Team Ticino. Durante la mezzora abbondante di riscaldamento pre partita dell’undici titolare, i restanti giocatori sono rimasti seduti in panchina scomposti ed apparentemente abbacchiati.

Ciascuno a proprio modo ha dato l’impressione di non essere molto contento e ad un certo punto (vedi foto) abbiamo notato il tecnico Camolese avvicinarsi ai giocatori di riserva sorridendo quasi a chiedere di fare altrettanto o di prendere un pallone e divertirsi invece di stare ad addormentarsi in panchina. Sarà vero che di questi tempi c’è poco da ridere però a questo Chiasso sembra mancare qualcosa di positivo che vada oltre i demeriti accentuati dai verdetti del campo. Alla Maladiere – sabato scorso – avrebbe potuto andar meglio (nella ripresa). Avrebbe però potuto andare anche peggio (nel primo tempo). Nel contrasto evidente delle due precedenti affermazioni, potrebbe giocare ruolo chiave l’elemento “sorriso” che al “Riva IV” deve tornare in tempi rapidi a rallegrare un ambiente in evidente difficoltà. Abbiamo già scritto nei giorni scorsi che Winterthur e Chiasso sono le squadre che hanno cambiato poco o nulla rispetto alla prima fase del torneo e per certi versi i giocatori dovrebbero esserne contenti. La lotta per non retrocedere rischia di perdere in breve tempo delle possibili protagoniste e gli otto punti che separano oggi lo Xamax dall’Aarau sono lì a testimoniarlo. E’ vero che ci sono ancora 17 partite da giocare, ma per una squadra che va in bianco da 13 turni rischiano di essere troppo poche. (dp)

Leggi anche questi...