CHIAROSCURO ROSSOBLÙ

scritto da Redazione

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Di Ruggero Glaus

110 anni e sentirli ! E per il terzo anno consecutivo, i sostenitori rossoblu, sono condannati a subire le pene dell’inferno. Il calcio è cambiato, eh già….e cosi’, il glorioso Chiasso, non é piu’ un mezzo miracolo, bensi’, un mezzo disastro, tanto per non eccedere. Momenti scabrosi come questo ne ha vissuti e sempre ne ha saputo venirne fuori, fra l’ammirazione generale. Stavolta pero’, si teme il peggio, poiché i segnali sono forti e inequivocabili. Squadra zeppa di giovani gettata allo sbaraglio.

Ultimo posto della classifica in perfetta solitudine. Tifosi sconsolati e latitanti e come se non bastasse, una dirigenza assolutamente indegna e fors’anche irresponsabile. Un Chiasso che ha smarrito la propria identità e che con superficialità, credeva di aver incontrato i favori di gente apparentemente facoltosa in arrivo da altri lidi. In men che non si dica, ci si é trascinati sull’orlo del burrone. Sono squillati i campanelli d’allarme, ma al di fuori di mugugni e lamentale, quasi nessuno se ne é preoccupato, anzi, alcuni addirittura si sono giustificati e si giustificano in funzione di mezzi limitati.
Senza far nomi, chi ha voluto e ottenuto la maggioranza delle azioni societarie, anziché assicurare un salto di qualità, con scarsissimo attaccamento-
possiamo ben dirlo-ha condotto il club in un vicolo che parrebbe senza ritorno. Oltretutto lo sta facendo tardi, lasciando in eredità un moribondo, che prima del loro arrivo, bene o a volte magari anche male, ha comunque superato il secolo di esistenza con grande dignità.

Pareva arrivassero i salvatori della patria e invece ora, pare in atto un fuggi fuggi con tanto di danni materiali e morali. « Se non c’erano loro eravamo già in Prima Lega ». Osservazioni sentite al Riva IV. Intanto non c’é la controprova e poi, se proprio fosse successo, ci saremmo andati con le nostre forze e non con le spinte altrui. Loro se ne andranno ma noi restiamo, con tutte le responsabilità di salvare il salvabile, ammesso che ci sia ancora tempo. Loro ci hanno provato, ma hanno fallito miseramente, per imperizia, per incapacità di gestione di un club d’élite e credo pure, per mancanza di amore per i nostri colori sociali. Hanno speso, si, ma hanno speso male.
Loro chiudono un capitolo doloroso, da dimenticare. Noi non possiamo dimenticare ed anzi, proprio poiché la situazione é  “sportivamente “drammatica, dobbiamo indire una riunione di famiglia, per impedire un tonfo al quale, con ogni probabilità, non si potrà piu’ porre rimedio. Non sia mai detto che si debba scrivere la parola « fine » ad un bene della comunità chiassese che ha avuto consensi in tutta la nazione e che a volte addirittura, é stato riconosciuto quale straordinario esempio di efficacia e vitalità sportiva.

Tutti i latitanti sono dunque chiamati a raccolta. Il FC Chiasso merita un posto al sole nel calcio svizzero e noi, veri sostenitori, non possiamo privarci di questo orgoglio.

RG

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