CHIARO-SCURO ROSSOBLU

scritto da Riccardo Vassalli

 

Da www.ilmiochiasso.com

Le strampalate e fragorose note della trentennale „Spacatimpan“, hanno contribuito a spezzare l’incantesimo. Giancarlo Camolese, adesso può tranquillamente scartare un Gianduia, lui che a Chiasso si trova bene e che il suo Chiasso pare voglia adottarlo. C’era aria di festa ieri al Riva IV e quel macigno che pesava sullo stomaco della famiglia rossoblu, se lo è portato via un avversario remissivo, quello stesso avversario che sei mesi or sono, ci aveva illusi tutti.
  Vittoria pesante, altroché, ma che al di là dei benefici che porta, è solo l’inizio di una rivalsa e non tanto il punto d’arrivo di un percorso ancora lungo e non certo parco di pericoli. Guai illudersi una seconda volta, sarebbe imperdonabile e frustrante. Si ha comunque la netta impressione, che spazzate via nubi minacciose e gonfie di cattivi presagi, andando incontro alla primavera, se son rose fioriranno.  In effetti, anche se ora è sin troppo facile sottolinearlo, questo Chiasso vale ben più della coda di una graduatoria straordinariamente raggruppata e che quindi, si presta sempre ancora a clamorosi ripensamenti a dipendenza dei risultati. Mentre Camolese si addolcisce il palato, Regazzoni può affettuosamente abbracciare i suoi pargoli, rivivendo nella memoria quella „ciabattata“ dagli undici metri, cancellata poi da una serpentina irresistibile che ha mandato in paradiso Dragan e l’intero Riva IV.  Due episodi marcanti in contrasto fra loro, proprio per indicare la giusta via. Si può sbagliare, ma in seguito occorre porre rimedio ed è quanto i rossoblu, stanno cercando di fare, adesso, finalmente, con il massimo dei profitti. Dato che ci sta provando gusto, a Camolese offriamo un altro Gianduia, lui che, sbarazzatosi definitivamente di un’ingombrante ombra che lo seguiva, ha ora l’onore e l’onere di ridare smalto ad un gruppo che può dare di più e che non deve tenere sulle spine, un fedelissimo seguito, che se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.
Si perché, saremo anche pochi, ma siamo pure unici. La „Spacatimpan“ addobbata di verde speranza, ha tinteggiato sulle note della scala musicale, l’agognato e ben accetto successo sugli argoviesi, ma il popolo rossoblu, da più’ d’un secolo vaccinato, non canta ancora vittoria, tuttavia, adesso, rimane fiducioso e si stringe attorno a una squadra, meritevole di attenzione, giudiziosamente soggetta a certe correzioni che si imporranno per cancellare un incubo che ha retto per ben sei mesi. Diciamocelo pure, ci sentiamo davvero più leggeri, ma non ce la sentiamo ancora di spiccare il volo. Anzi, sapete che vi dico. Con i piedi ben piantati a terra, mi avvio verso il centro. Lo voglio animare, soffermandomi in un negozio, per acquistare un pacco di Gianduia. Eh no, Camolese. Tu nei hai già avuti due. Questi saranno per noi!!-Ruggero Glaus-

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