
Come mai succedono?
Grave episodio di violenza nel calcio giovanile: due calciatori del Rapid Lugano aggrediscono il portiere del San Zeno
Il calcio ticinese è stato scosso da un evento che ha gettato un’ombra oscura sullo sport e sul calcio giovanile ticinese. Sabato scorso, durante un incontro di Coppa Ticino tra gli Allievi A del Rapid Lugano e del San Zeno, si è verificato un episodio di violenza che ha lasciato tutti senza parole. Al termine di una partita equilibrata, decisa ai calci di rigore con la vittoria del San Zeno, due giocatori del Rapid Lugano hanno aggredito il portiere avversario, causandogli ferite gravi che richiederanno un intervento chirurgico specializzato.
L’incidente è avvenuto a Cornaredo, subito dopo la fine della gara. Mentre i ragazzi del San Zeno festeggiavano la vittoria, due calciatori del Rapid Lugano hanno reagito in modo sconsiderato, riversando la propria delusione in un atto di violenza inaccettabile. Secondo quanto riferito da testimoni oculari, i due hanno colpito il portiere avversario con un pugno e una gomitata al volto, provocandogli lesioni significative. Il giovane è stato immediatamente portato al pronto soccorso, dove i medici hanno riscontrato due fratture nella zona della mandibola, con lesione all’occhio sinistro. Le sue condizioni hanno reso necessario il trasferimento in una struttura ospedaliera specializzata della Svizzera tedesca per un intervento specifico al viso.
Le parole del presidente del Rapid Lugano, Claudio Rusconi
Claudio Rusconi, presidente del Rapid Lugano, ha espresso profondo rammarico per quanto accaduto: “Sono profondamente amareggiato e esterrefatto per quanto è successo. La partita è stata intensa, con bel calcio e belle squadre in campo. Non mi sarei mai aspettato una tale evoluzione dei fatti. Non c’erano stati comportamenti che potessero far presagire una situazione del genere”. Rusconi ha aggiunto di aver parlato con il papà del giovane portiere e di essersi scusato con loro e con la squadra avversaria: “Mi sono scusato personalmente e sono vicino al ragazzo e alla sua famiglia. Ora attendiamo la decisione della federazione. I due ragazzi coinvolti sono stati sospesi immediatamente e dovranno assumersi le loro responsabilità. Tuttavia, saranno comunque aiutati e supportati per superare questa situazione difficile. Non verranno abbandonati, ma è fondamentale che comprendano la gravità delle loro azioni”.
Il commento del mister del San Zeno, Marco Gerosa
Anche il mister del San Zeno, Gerosa, ha voluto esprimere la sua opinione sull’accaduto: “Non mi sono accorto di nulla fino a quando non ho visto il secondo ragazzo avvicinarsi al nostro portiere, che poi si è accasciato a terra. I nostri ragazzi stavano festeggiando la vittoria e, all’improvviso, la situazione è degenerata”. Gerosa ha poi aggiunto: “Il nostro pensiero va innanzitutto al nostro portiere. Speriamo che possa tornare tra noi al più presto e, soprattutto, senza conseguenze permanenti. Voglio anche sottolineare che i nostri ragazzi sono stati bravissimi a non reagire in una situazione così delicata e tesa, nonostante quanto accaduto. In secondo luogo, vedremo come agirà la giustizia sportiva. Speriamo che vengano presi i provvedimenti necessari per evitare che episodi del genere si ripetano”.
Ripercussioni sportive e legali
L’episodio, gravissimo, potrebbe avere conseguenze sia a livello sportivo che legale. Come riportato dal Corriere del Ticino, sembra che sia in corso la preparazione di una denuncia, che verrà probabilmente presentata alle autorità competenti nelle prossime ore. Sul campo, i due aggressori sono stati espulsi dall’arbitro al termine della partita, e la Sezione disciplinare della Federazione ticinese di calcio ha avviato un’indagine per valutare le sanzioni appropriate. Come di consueto, al mercoledì verranno rese pubbliche le decisioni relative agli episodi accaduti durante le partite del weekend. Tuttavia, vista la gravità dell’accaduto, non è da escludere l’apertura di un’inchiesta disciplinare che potrebbe portare a squalifiche di lunga durata per i due giocatori coinvolti.
Lo sport non è questo
Questo episodio rappresenta un duro colpo per il calcio giovanile e per lo sport in generale. Il calcio, come ogni disciplina sportiva, dovrebbe essere un mezzo per insegnare valori come il rispetto, la lealtà e la sana competizione, non un terreno per sfogare rabbia e frustrazione. L’aggressione avvenuta sabato scorso è un chiaro segnale che c’è ancora molto lavoro da fare per educare i giovani atleti al fair play e alla gestione delle emozioni.
Chalcio.com si unisce al calcio givanile ticinese nell’augurare una pronta guarigione al giovane portiere e spera che vengano presi provvedimenti seri e adeguati, sia a livello sportivo che penale, per evitare che episodi del genere si ripetano. Lo sport non è fatto per questo, e tutti – dalle società sportive alle famiglie – hanno il dovere di lavorare insieme per garantire che il calcio rimanga un’esperienza positiva e formativa per i giovani.
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Che tristezza
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