Calcio femminile, la Svizzera sogna di ospitare l’edizione 2025 degli Europei con la grande incognita dei terreni sintetici…

scritto da Claudio Paronitti

La prossima edizione dei Campionati Europei femminili è prevista nell’estate del 2022 e avrà luogo in Inghilterra. Quella successiva verà proposta nel 2025 e la Svizzera è pronta a presentare una candidatura autonoma, con la grande incognita concernente i terreni sintetici…

L’Associazione Svizzera di Football (ASF) sta lavorando alacremente per sottoporre alla commissione UEFA il suo dossier di candidatura per UEFA Women’s Euro 2025. Alcuni interrogativi, come quelli riguardanti gli stadi in cui si disputeranno le partite, sono in fase di attenta valutazione.

Il Consiglio Federale, per bocca del Ministro dello Sport Viola Amherd, si è dichiarato favorevole a un’eventuale organizzazione della manifestazione: «Sarei molto felice di una candidatura svizzera. Un Campionato Europeo nel nostro Paese darebbe ulteriore popolarità al calcio femminile di casa nostra e ispirerebbe ancora più ragazze a giocare a calcio», ha spiegato la personalità politica al Blick. Nel frattempo, sono già stati avviati i primi colloqui per ricevere un contributo finanziario dalla Confederazione.

C’è ancora un po’ di tempo per decidere ufficialmente la nazione che ospiterà il torneo. La Svizzera dovrà battere la concorrenza di Francia, Polonia, Ucraina e delle nordiche Svezia, Danimarca, Finlandia e Norvegia, che presenteranno una candidatura congiunta. Tatjana Hänni, capo della sezione femminile presso l’ASF, ha affermato: «Non avremmo fatto di tutto per candidarci se un torneo in Svizzera non fosse stato realistico. La grande sfida è trovare otto sedi con un terreno in erba naturale». Questo perché, stando alle disposizioni UEFA, le grandi competizioni possono avere luogo esclusivamente con degli stadi dotati di erba naturale e con una capienza che varia tra i 15’000 e i 30’000 posti o anche più.

Il grande punto di domanda rossocrociato è proprio questo. Al momento, solamente il St. Jakob-Park di Basilea, lo Stade de Genève dii Ginevra, il Kybunpark di San Gallo, la Swissporarena di Lucerna e il Tourbillon di Sion possono vantare un simile campo di gioco. Quello vallesano, tuttavia, non soddisfa gli standard UEFA. Ciò non scoraggia però il Presidente biancorosso Christian Constantin, che sempre al quotidiano confederato spiega come «sarebbe una situazione vantaggiosa per tutti. Potremmo fare molto per rendere popolare il calcio femminile. E il nostro impianto verrebbe modernizzato e reso completamente compatibile con le richieste della UEFA».

Una soluzione sarebbe, come avvenuto per gli Europei maschili del 2008, riuscire a sostituire in breve tempo i terreni sintetici con altri in erba naturale. È già accaduto con il Wankdorf di Berna e per fare in modo che la candidatura abbia successo serviranno nuove disponibilità, come lo Stade de la Tuilière di Losanna, lo Stade de la Maladière di Neuchâtel, la Stockhorn Arena di Thun, la wefox Arena di Sciaffusa e, perché no, l’innovativa Tissot Arena di Bienne.

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