Il prossimo 11 maggio i calciatori dei venti club professionistici elvetici potranno riprendere gli allenamenti dopo più di due mesi di sosta forzata dovuta all’emergenza sanitaria
Tra le società che si rallegrano della decisione del Consiglio Federale c’è il Losanna, capolista del campionato di Brack.ch Challenge League e lanciatissimo verso la promozione nella massima serie. Il suo Presidente e CEO, Bob Ratcliffe, pur non risparmiando qualche frecciatina ai vertici della Swiss Football League, non vede l’ora della ripresa, come afferma in un’intervista rilasciata a Le Matin:
«Vogliamo che il campionato continui e che le partite vengano giocate. Questo è il nostro obiettivo. Non è una preoccupazione giocare a porte chiuse, per la semplice ragione che gli incontri senza pubblico diventeranno la nuova normalità per il resto del 2020. Penso che per i prossimi mesi vedere i tifosi negli stadi sarà l’eccezione! Non solo da noi, ma in tutta Europa… Giocare a porte chiuse è il passo che dobbiamo fare se vogliamo che lo sport continui a esistere».
Una decina di giorni or sono, le venti squadre di Raiffeisen Super League e di Brack.ch Challenge League hanno rigettato (con una votazione terminata a pari merito, quando per venir avallata la nuova modalità servivano i ⅔ dei consensi) un aumento della massima categoria a 12 team: «Per quanto riguarda la Lega, non esiste la leadership, non c’è immaginazione o visione da parte della SFL. È una grande delusione, perché c’è molto da fare in questo Paese. Non si discute della professionalità, dela formazione che è straordinaria o dell’infrastruttura che è bella: su questo non ci piove. Ma c’è spazio solo per una divisione professionale. Quando abbiamo votato per il nuovo sistema del campionato, tutti si sono fermati alla formula. Alla fine, questa è una grande occasione mancata per il calcio svizzero, specialmente all’interno dell’attuale crisi!».
(nella foto: Bob Ratcliffe – © Keystone/Le Matin)