1L, Paradiso, mister Tirapelle: «Decisione corretta, non ha senso giocare quando il problema concerne tutta la popolazione»

scritto da Claudio Paronitti

Il particolare periodo che stiamo attraversando ha costretto i governanti del calcio a sospendere tutte le attività a tutti i livelli, dal professionismo agli amatori

Per commentare questa drastica, ma saggia, scelta, abbiamo contattato mister Luigi Tirapelle, il quale ha risposto alle nostre sollecitazioni nel modo seguente.

Il campionato di Prima Lega Classic è fermo. Inizialmente solo per il Paradiso, nella tarda giornata di ieri il divieto si è allargato a tutta la nazione. Come valuta questa decisione da parte dell’ASF?

«Mi trova d’accordo. Non ha senso giocare quando il problema è o potrebbe diventare generale. Prima di tutto conta la salute di tutti».

Diversi calciatori biancoverdi provengono dall’Italia e sono impossibilitati ad allenarsi in quanto non hanno lo stato di professionisti. Anche in Ticino gli allenamenti non sono consentiti se non individualmente. Detto ciò, quale programmazione avete pensato per ovviare a questo periodo?

«Abbiamo chiesto a tutti i giocatori di continuare ad allenarsi individualmente a casa fornendo loro un programma di mantenimento con delle indicazioni a carattere generale. Sta a loro scegliere di volta in volta cosa fare, mentre noi dello staff rimaniamo a completa disposizione per qualsiasi eventuale informazione se qualcuno ne avesse bisogno».

Infine, se la sente di “lanciare” un messaggio ai tifosi del Paradiso…

«Credo che i nostri tifosi, al pari nostro, siano dispiaciuti per la situazione che stiamo vivendo, ma ci sarà tempo e modo per tornare a tifare e speriamo di gioire per la squadra. Comunque in questo momento c’è altro a cui pensare. Aggiungo che i nostri responsabili FTC hanno avuto la lucidità e la prontezza di capire la situazione sospendendo tutte le attività sportive, salvaguardando così non solo tutte le squadre, ma soprattutto i tifosi ticinesi».

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